VERGOGNA

l’eroico comportamento dei vigili urbani di Quartu S.Elena (Cagliari): in quattro su un giovane senegalese che ha l’unica colpa di vendere per strada senza licenza e rifiutare di farsi ammanettare

il comune è di centro-sinistra, retto dal sindaco dott. Luigi Ruggeri, dal quale mi aspetto che PORGA PUBBLICHE SCUSE A QUEL RAGAZZO E SOSPENDA I VIGILI PROTAGONISTI DI UN SIMILE ATTO DI VIGLIACCHERIA RAZZISTA

intanto mi chiedo:
se non avessero avuto testimoni, lo avrebbero ucciso come hanno fatto i loro colleghi di Ferrara con Federico Aldrovandi? o pestato a sangue come Emanuel Bonsu a Parma.

Chi li ha assunti? Chi li ha formati? Chi li dirige? Quale concetto hanno dei diritti umani? Che clima pericoloso e paranazista si respira oggi dentro le caserme? 

Trovo che si stia discendendo verso una china insostenibile. L’arroganza di questi delinquenti in divisa va fermata subito e con decisione.

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La strategia del consenso sta avendo i suoi primi risultati.
Barbies consenzienti ed ascari fedeli, tutti opportunamente decerebrati fin da piccoli, stanno occupando i posti di governo senza colpo ferire. Uno stuolo di parvenant (molti non sono ancora parvenus) dalla faccia impunita si presenta allo sportello dell’accettazione (elettorale) come ci si presenta ad una festa senza invito pensando di farla franca.

E ci riescono in parecchi occupando i posti a sedere nelle cosiddette Istituzioni, che così si riempiono di pericolosi ebeti consenzienti la cui unica attività riconoscibile è quella di procurare denaro e prebende per sé, le proprie famiglie, gli amici, ed altro consenso per il capo. In cambio dell’assenso. A chi? Non è necessario dirlo. Lascio a voi il piacere di indovinare. Ma, sapendo che la domanda non è facile, vi dico che è uno che negli ultimi trent’anni ha fatto affari frequentando personaggi attivi nelle peggiori cosche …

Ma parliamo d’altro….

Uno dei suddetti è stato beccato a fare osservazioni che, in bocca di una persona qualsiasi, potrebbero fruttargli l’epiteto di coglione e verrebbero attribuite alla sua ignoranza, alla miseria interiore, ad una incapacità di pensiero che non va oltre gli slogan preconfezionati, ma che, in bocca ad un amministratore del cui servilismo non abbiamo mai dubitato, diventano gravissime affermazioni.
Also Sprach…
così parla un vile, un vigliacco che, oltre a sputare nel piatto dove razzola, disprezza (e non si sa da quali eccellenze o preziose qualità gli derivi questa presunzione) il popolo a cui dovrebbe rendere conto del proprio operato.
Perché questa invettiva? Perché sono sardo da infinite generazioni e dunque dovrei certamente recare nel mio DNA tutti quei geni di cui il presidente in questione si vergogna. Dunque mi sento profondamente offeso da tanta stupidità.
Comunque, sbollita la rabbia, propongo seriamente che i Sardi, che sono i suoi datori di lavoro e lo retribuiscono, se ancora hanno dignità gli sospendano immediatamente quello stipendio da Presidente della Regione che lui disprezza. Per poi avviare le pratiche del licenziamento.
Meriterebbe che attivassimo una Class Action, un’azione legale collettiva, per chiedergli anche il risarcimento.
non ci sono gli elementi? giudicate voi stessi da questa fortunosa intercettazione che ne smaschera la viltà.
da “la Nuova Sardegna” di giovedì 18 febbraio 2010
 

1º ottobre 2009. Cappellacci viene ascoltato dagli investigatori perché coinvolto in una telefonata altrui. Il presidente è con Denis Verdini, uno dei coordinatori nazionali del Pdl, il partito di Cappellacci. Verdini è al telefono con l’imprenditore Riccardo Fusi: entrambi poi indagati nell’inchiesta sul G8.

– Fusi: …pronto?…
– Verdini: …sei mica a Roma Riccardo?…
– Fusi: …no… sto andando all’inaugurazione dell’Alta Velocità… la Verona-Bologna… quella che s’è fatta noi… sono domattina a Roma io…
– Verdini: …ti passo il presidente della Sardegna… che un amico… quello che tu mi avevi detto che volevi salutare… te lo passo e poi dopo fisso un incontro con lui…
– Fusi: …va bene… lo saluto…

La conversazione prosegue fra Fusi e Cappellacci.

– Cappellacci: …piacere di conoscerti…
– Fusi: …anche a me…
– Cappellacci: …e poi abbiamo un caro amico comune… quindi per la proprietà transitiva… c’abbiamo un’amicizia…
– Fusi: …(ride)… va bene… va bene… te hai anche una bellissima terra quindi…
– Cappellacci: … la più bella d’Italia… non una «bellissima terra», semplicemente… la più bella d’Italia…
– Fusi: …io sono innamorato di quella terra là…
Cappellacci: …(ride)…
Fusi: …un po’ meno dei sardi… ma insomma…
– Cappellacci: guarda… guarda… sfondi una porta aperta… perché ho la consapevolezza del vero grande limite della Sardegna… noi sardi… e quindi… (ride)…
– Fusi: …va bene…
– Cappellacci: …spero di poterti conoscere presto di persona…
– Fusi: …grazie…
– Cappellacci: …ti ripasso Denis…

Eh… sì… purtroppo è vero: non è stata capace di liberarci di lui e dei suoi miserabili compari.
E comunque, se Cappellacci afferma che i sardi sono così… forse ha qualche ragione: infatti l’hanno eletto. Un vero disastro. 

ho trovato un bell’articolo di Giorgio Melis e voglio segnalarlo: il link è qui

Domenica 21 febbraio – 
Volentieri pubblico un intervento di Marcello Fois

Ha perfettamente ragione il dott. Ugo Cappellacci (attuale Governatore della regione Sardegna, nda): il “vero problema della Sardegna sono i sardi”. Tuttavia ha anche torto perché quella frase (“il problema della Sardegna sono i sardi”) è una frase da intellettuale, da scrittore, da opinionista, da sociologo, da editorialista, da tutto, fuorché da amministratore. Insomma l’unico cittadino sardo che non si può permettere di adottare questa formula, ormai persino retorica, è proprio lui. Ora è probabile che, come la maggior parte dei sardi, anche il dottor Cappellacci, abbia dimenticato che, da un anno a questa parte, e, per i prossimi quattro anni, si trova a governare proprio quei cittadini che, secondo lui, sono un problema. E’ possibile che chi è stipendiato per rappresentare, e amministrare, una regione nutra un tale disprezzo per chi l’ha eletto? Non gli è venuto in mente che affermando, anzi confermando, quella che in bocca a un “collega continentale” appare come una sciocchezza, afferma, anzi conferma, di essere egli stesso l’espressione, l’incarnazione, di quella crisi che afferma, anzi conferma? Io la penso esattamente come lui. Penso che se non ci fosse stato un problema di amor proprio dei sardi, il dottor Cappellacci, di certo, non si sarebbe trovato dove si trova. E penso che se davvero il dottor Cappellacci ha capito che il problema della Sardegna siano i sardi, lui, Governatore, cioè primo servitore di quegli stessi sardi, dovrebbe, immediatamente, dimettersi. In questo primo anno alla guida della “regione più bella” sua assenza ha brillato in maniera talmente fulgida da far pensare che non sia frutto di insipienza, come ci piacerebbe, ma, al contrario, di grande sapienza. E pare che questo sia il motivo principale per cui, chino e prono, durante una telefonata con “qualcuno che conta”, il nostro governatore ha potuto dimostrare, con la sua stessa scomparsa, che la Sardegna senza i sardi è molto più bella. Senza i sardi, lui compreso.

Marcello Fois

dall’album Resuggontu degli StranoS ElementoS

un’intervista prima del concerto di Bologna

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una storia importante, per coraggio e forza etica

L’ex-sindaco di Burgos, paese di montagna del Gocèano in provincia di Sassari, risponde ad una interessante e bella intervista di Sandro Arcais.

Trovo inutile un mio commento: ogni parola dell’intervista è misurata, intelligente, giusta e necessaria, ed io non farei altro che disturbarne l’essenzialità: taccio e lo ascolto parlare rispettando il suo coraggio.
Gli mando un abbraccio.

L’intervista risale all’aprile del 2009. Pino Tilocca è stato per cinque anni, come sindaco di Burgos, oggetto di intimidazioni e attentati diretti e indiretti. Il padre Bonifacio è morto 28 febbraio del 2008 in uno di questi.

ecco qui, sul sito di Sandro Arcais, i video dell’intervista a Pino Tilocca

ASUNI 2009
festa della letteratura e delle arti

evento – luogo di sperimentazione – laboratorio
quinto anno

16-17-18 ottobre

info e materiali: www.progettoasuni.com

le foto sono di Massimo Golfieri©

Il viaggio intrapreso con il primo album Posthudorra in Casthurina continua nel secondo, Resuggontu dove il titolo stesso (Resoconto) gioca su un doppio significato, sottolineando da una parte il rendersi conto della situazione a livello globale con tutte le sue contraddizioni, e dall’altra il farsi carico della responsabilità di trasportarlo in rima facendo un vero e proprio resoconto della situazione.

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foto: la Nuova Sardegna
ora la mia Sardegna è così

sarà abbastanza per chi ha acceso il fuoco?

Ricordate il recente battage sui “terroristi” intrapreso insieme dal ministro di polizia e polizia del ministro con una stampa totalmente embedded (cioè complice)che accettava ed amplificava le loro “indiscutibili” versioni?
Non so niente di quell’affare, ma mi colpì particolarmente il clamore sull’arresto di Bruno Bellomonte. Infatti sospettai subito di una bufala dato che lui era già stato oggetto di una medesima (bufala) nei fatti (anch’essi sgonfiati) dell’11 luglio di tre anni fa a Sassari. La clamorosa bufala Arcadia.

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bello ed importante, il documentario OIL di Massimiliano Mazzotta è in tour

OILtour GIUGNO-LUGLIO 2009
26/06 ARCIMilano “Bitte” h.22:00 via Watt 37 Milano
30/06 C.S. Cantiere h.18:00 via Monte Rosa 84 Milano
03/07 Sardegna Ricerche “Edificio 2” h.10:00 Loc.Pixinamanna Pula (CA)
03/07 CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA Ass. ORIZZONTI NUOVI Teatro S.Eulalia Via del Collegio 2 h.21:00 Cagliari
04/07 ACLI “Hostel Argentiera” h.21:00 Loc.Argentiera (SS)
05/07 PD Partito Democratico “Pro loco” Via Roma h.21:00 Sestu (CA)
09/07 AZ.NAMUSN.ART “Laboratorio della crisi” Via Sassari 102 Porto Torres
10/07 IRS e LUMS “Teatro Comunale” h.21:30 via Gramsci Serrenti (CA)
12/07 Comune di Orosei h.21:00 via Orosei (NU)
17/07 Carovana Sarda della Pace h.21:00 via Baronia 13 Cagliari
18/07 Carovana Sarda della Pace h.21:00 Loc.Framilano Pula (CA)
19/07 Carovana Sarda della Pace h.21:00 via Isonzo Iglesias (CA)
23/07 FICC Federazione Italiana Circoli del Cinema “Cupola Geodetica” h.21:15 via Capo Comino Monserrato (CA)

Az.Namusn.Art, dove l’arte non rassicura le coscienze

(articolo uscito su “La Nuova Sardegna” dell’11 giugno 2009)

Quando Joseph Beuys mise il pubblico ed i critici davanti ad un mucchio di sabbia, sapeva di compiere un gesto sovversivo, come sovversiva può essere soltanto una cultura che apre nuovi spazi di visione dimettendosi dalle convenzioni dello sguardo consolidato e rassicurante. In quello storico momento l’opera veniva definitivamente sottratta ad ogni possibilità di gestione da parte del sistema dell’arte, mettendo i critici davanti alla loro stessa impotenza. Un mucchio di sabbia non poteva essere bello o brutto… era un mucchio di sabbia, quindi non poteva essere posseduto, venduto, acquistato, collezionato…. Anche trasportarlo o riproporlo uguale sarebbe stato impossibile: la mancanza di un solo granello ne avrebbe minato la sua feticistica riproducibilità tecnica. Salvandola così dal giudizio estetico, sottraendo l’opera alla sua mercificazione, Beuys da allora ci ha costretti in uno spazio più esteso che non quello della rappresentazione formale: appare con lui il territorio concreto dell’intelligenza, il pensiero contenuto nel gesto d’arte che ci riconsegna intatta la responsabilità di osservatori sull’essenza della vita, la nostra posizione sulla terra che ci accoglie.

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