dedicato alla grande dignità di Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi

Dedico a te, Patrizia, al tuo coraggio e alle tue lacrime di dignità, questo testo ispirato dalla Ballata delle madri di Pier Paolo Pasolini (leggetela qui) . S’intitola “Domandati che madri abbiano avuto”. Ricalco la stessa struttura della poesia di Pasolini per riscriverlo, rispondendogli e riattualizzando il canto, e così portarlo ai giorni nostri. Per pudore e riservatezza in tanti anni non avevo mai pubblicato un mio testo poetico su questo blog. Ma l’indignazione e le tue lacrime mi hanno spinto a farlo. Chiedo comprensione…

domandati che madri abbiano avuto

A Pier Paolo Pasolini

In ricordo di Carlo Giuliani, Francesco Lorusso, Giorgiana Masi, Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi …

Quaggiù nell’assenza dei poeti
in queste strade a loro sconosciute
mi sto adattando agli ultimi presagi.
Solo. Finisco i versi. Ascolta il suono…
il grido del nemico nell’orecchio.

Ascolta… guarda…
quando evoca i riflessi di tragedie
non ha colpe lo sguardo…

Quaggiù nell’assenza dei poeti
il potere è vigliacco nella storia.
Poliziotti che corrono sfrenati
senza una pausa, per frenesia infinita.

Che vista hanno negli occhi?
Da dove sono nati? Hanno una madre?
Tu ne cantavi la semplicità.
Dimmi… lo chiedo a te…

La povertà
ne malediva le generazioni, tu
li chiamavi ragazzi
con accorata tenerezza cieca.

La rabbia è la paura di miseria…
È soggezione d’ignoranza…

Cresciuti in spazi stretti
nel nulla imprigionato che si scontra
con le pareti del suo stesso nulla,
costretti in repressioni familiari
di città epilettiche e razziste,
di dottrina dell’ordine e bisogno,
di religione e fanatismo ostile.
La radice cristiana mai estirpata
in loro sta, pietrificata, inerte.

Hanno avuto una madre?

Madri vili…
i volti modellati da un destino
che così può sfamare le apparenze
del giudizio che avanza confortante
e che valuta e impone la misura.

Madri mediocri…
i volti oppressi, addestrati a ubbidire,
a spostare all’indietro le parole,
soffocare l’urgenza di irruzioni
ed espellere i resti dell’amore.

Madri servili…
Volti d’argilla, quando il tempo è un velo
che acceca nella triste assuefazione
la noncuranza per chi è condannato
o sia infettato da un semplice male.

Madri feroci…
Volti domati, schierati sullo sfondo
della scena, tra squilli di fanfare,
che ripetono insulti ad alta voce
e sparano agli estranei, e invocano la legge.

Vili, mediocri, servi… feroci
i loro figli colpiscono altri figli
come orda di bestie
come branco famelico che sbrana
ogni preda isolata.

Quando vanno trionfanti a devastare
saziati dalla loro stessa lingua
livida di fascismo e manganello…
domandati che madri abbiano avuto.

Qui ancora ci illudiamo in ribellioni
bisbigliando la stessa cantilena
con litanie imprudenti, che da anni
cominciamo da capo all’infinito
mentre qualcosa di finale pesa,
risuona e batte sulla città Superba
a cui lavarsi non pulirà le tracce.
Il suo paesaggio ne riascolta il suono
Genova, incancellabile per sempre.

Qui non ho vie di fuga: resto
visibile…   evidente…     differenza…
Ancora non ci siamo allontanati.
Il mio scrivere si getta sulla vita.

Vengo dalla terra di Gramsci.
Proprio lui ci ha insegnato che la lotta
può somigliare alla felicità
e l’incertezza rivoluzionaria
ci nutre i dubbi dell’intelligenza.

Oggi
è coperta di sale questa terra
dove anche gli operai
si son fatti traditi e traditori.

Quaggiù, nell’assenza dei poeti
resto, sospinto da inverse traiettorie.
Un poeta bastardo, o con la schiena rotta,
non si riscalda al loro conformismo.
Resto: sebbene quel pensiero ti abbia ucciso
uccidendoti ancora.

Nel tribunale
col crocefisso della legge al muro
lo chiameranno equivoco, il futuro.

Bologna, 19 ottobre 2012

risposta del giorno dopo ai discorsi del giorno dopo

Eh, no… signora Cancellieri! Non sono parole in libertà! Quelli sono fascisti. Come la grandissima maggioranza degli appartenenti alle forze dell’ordine, di qualsiasi tipo, genere, ordine e grado. Fascisti veri e molto pericolosi, che, vigliaccamente tutelati da una divisa, agiscono con la mentalità da ultrà, da banda organizzata, da cosca, da squadraccia. E lo sono perché così sono stati selezionati, arruolati, addestrati da 65 anni a questa parte. Lo sono perché sono abituati all’impunità dell’arroganza, della prevaricazione, della violenza. Lo sono perché calpestano le leggi, ignorano la costituzione, stanno per definizione dalla parte dei padroni e mai degli umili. Potrei portarle centinaia di testimonianze personali che mi inducono a pensare così. Lei li copre, minimizza, li protegge. Come da sempre ha fatto il Potere in questa Italia così reazionaria. Se sono così è perché li avete voluti così.

E se qualcuno tra loro non fosse così… bene, sia il benvenuto, onore e rispetto a loro ed al  prezioso lavoro che svolgono onestamente. Spero sinceramente che diventino sempre di più e caratterizzino diversamente il loro servizio. Hanno la mia solidarietà. Questo discorso non è rivolto a loro, dunque non devo nemmeno delle scuse. Ma lei, per favore, spinta dal suo entusiasmo istituzionale, non venga a raccontarci fole insostenibili … non è credibile.

e per non dimenticare…

Scuola Diaz, Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi, Giorgiana Masi, Carlo Giuliani, Francesco Lorusso… tanti, e tanti altri ancora sono i nomi di giovani investiti dalla “giustizia”, a volte perfino uccisi, e poi sempre insultati dalle menzogne del potere. Ed ogni volta ci siamo posti queste domande sugli esecutori di questo potere: “Chi li sceglie? Chi li arruola? Chi li istruisce? Chi dice loro che tutto è permesso? Chi li comanda? Chi li autorizza? Chi da loro l’impunità? Conoscono la Costituzione?…”

Dopo la recente manifestazione nazionale degli studenti abbiamo visto ancora una volta come questa odiosa arroganza, violenta e omicida, fascista nel profondo (e non lo affermo come forma di insulto, ma come ulteriore presa di consapevolezza della realtà) abbia sempre dallo Stato ferme coperture e giustificazioni, autorizzazioni e ispirazione. Da tempo sostengo che non viviamo in un sistema democratico – nel quale Demos, il popolo, possa sentirsi rappresentato – ma in un sistema repressivo e distopico in cui ogni diritto viene progressivamente ed inesorabilmente svuotato secondo una strategia precisa, già da molto tempo definita negli schemi della P2. Faccio di ogni erba un fascio? Mescolo politici e golpisti, finanzieri e mafie, sporchi interessi economici e rappresentanti della Repubblica? No, per niente, no… non sono un qualunquista, so distinguere le diverse tensioni negli individui e le differenti gradazioni del potere. Ma non si dica che all’ombra dell’alto senso delle Istituzioni di questo Paese non siano celate trame oscure, connivenze, progetti infami…
Le stragi italiane impunite comunicano certezza di impunità dai vertici alla base di questo Stato che non ha mai saputo rimuovere il fascismo dai propri gangli, anzi, lo ha sempre usato per i lavoretti sporchi.
La Polizia italiana, fin dalla sua formazione e tranne pochi casi isolati, generalmente è finora stata arrogante, grezza, violenta. Chi difende le leggi è una banda di senza-legge, un corpo separato dal popolo al cui servizio dovrebbe stare. Ma così è stata voluta e strutturata fin dal dopoguerra. E non ha mai abbandonato il modello ereditato dalle squadracce precedenti. I morti di Portella della Ginestra, Reggio Emilia, Avola, Battipaglia… La vigliaccheria è il parametro, la menzogna il sistema. Finché così sarà chi li arruola, li educa, li protegge. Ne sono stato tante volte testimone oculare: questo ho visto e racconto. E se non lo facessi mi sentirei a mia volta travolto e inserito nella spirale di vigliacca connivenza che è segno distintivo delle nostre Istituzioni, di quelle forme democratiche nelle quali ci chiedono di credere, di avere fiducia.

Detto ciò, ora sarebbe sano e indicativo di speranza che il guardasigilli Severino trovasse i colpevoli per  punirli adeguatamente, o, in alternativa, si dimettesse, dato che dal suo ministero stati sparati quei lacrimogeni. Troverei altrettanto serio ed utile che il Ministro Cancellieri smettesse di avallare ipotesi assurde ed evidentemente sfacciate come quella del Questore di Roma.
O pensa che ci crediamo davvero? Che tacciamo?

Non ho ancora spento il cervello e mi auguro di non farlo fino al giorno in cui mi dissolverò nella grande nebbia eterna della morte. Credo che questa tensione sia, nella miseria della mia piccola persona, ultimo baluardo dell’idea di un mondo differente in cui domini la giustizia sociale. E che, insieme a tutti coloro che la trasportano anche più degnamente di me, sia un vero patrimonio dell’Umanità: coincidere con il proprio essere umani senza vergogna è la resistenza di cui siamo dotati.
Conservo ad oltranza uno sguardo pacifico sul mondo. Dunque, credendo possibile il riscatto etico e spirituale di ogni individuo, chiedo gentilmente a Voi, che ricoprite incarichi istituzionali, di imboccare quel percorso di giustizia che comincia proprio col provare vergogna.

tutti i video e le immagini sono stati pubblicati da La Repubblica

i lacrimogeni

le incredibili dichiarazioni del Questore di Roma

le gentilezze dei poliziotti

ps: prima delle manifestazioni dell’altro giorno, il 26 ottobre 2012, avevo scritto un testo poetico sovrapponendo due poesie di Pier Paolo Pasolini per continuare il dialogo intrapreso quando riscrissi le Ceneri di Gramsci – si tratta della Ballata delle Madri e di Il Pci ai giovani!! – Non voglio invadere questo spazio, ma lo spedirò in formato PDF a chiunque me ne farà gentilmente richiesta per mail.

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ECCO COSA SUCCEDE ALCUNE ORE DOPO LA MANIFESTAZIONE:

Pestaggio dopo gli scontri fra polizia e manifestanti di mercoledì scorso sul Lungotevere. Uno dei ragazzi è riuscito a videoregistrare parte del parapiglia mentre lo stavano picchiando: “Nel quartiere ebraico non ci dovete entrare. Potete andare a fare casino per tutta Roma, ma se entrate qui dentro siete morti”. E giù botte. La ricostruzione dei ragazzi: “Sembravano agenti in borghese, ma alcuni avevano la kippah”.

vedi qui il video
e leggi l’articolo su Il Fatto quotidiano

Ministro Cancellieri, dunque? Volendo, non dovrebbe essere difficile individuarli e sbatterli fuori dalla polizia… ma forse le sue sono solo chiacchiere… sa che i criminali di Genova sono ancora in servizio…?

– – – – – – – – – – – – –  22 novembre  – – – – – – – – – – – – –

Ecco la risposta del ministro Cancellieri: piena approvazione dell’operato del Viminale, fare quadrato intorno alle scelte del Governo, applicare misure ancora più dure per chi manifesta – non una sola parola sulle violenze della polizia – sentitela…

(video da Repubblica.it)

Sono circa 40 i minatori uccisi dalla polizia in Sudafrica.

Notizia secondaria sui giornali italiani, data con una tranquillità ed una freddezza agghiaccianti. La mentalità neo-liberista ha annichilito ogni capacità reattiva delle coscienze occidentali. Dove siete? Di cosa vi state occupando oggi? Cosa rompe la vostra sporca tranquillità?

Questa è anche la prova tangibile che la polizia, in tutto il mondo, sta sempre dalla parte dei padroni – e che i padroni, a lasciarli fare, rivelano facilmente il loro lato sanguinario.

Sono troppo lontani perché ce ne occupiamo?

Come si fa a boicottare la LONMIN, la compagnia INGLESE che sfrutta quei lavoratori e che ha a disposizione la polizia ASSASSINA del governo sudafricano? Bisognerebbe agire sulla Gran Bretagna, il paese delle Olimpiadi felici… che grondano sangue.

Il colonialismo in Sudafrica non era finito? Non era questo il paese di Mandela, di Tutu…? The Rainbow Nation è un regime fascista che protegge gli interessi delle compagnie occidentali sterminando chi si oppone. Sarebbe ora di sottoporli ad una moratoria internazionale ed alla sorveglianza da parte dell’ONU.

Questa è una delle più grandi stragi sul lavoro degli ultimi due secoli. Perché i lavoratori italiani non sono già in sciopero?

BOYCOTT GREAT BRITAIN TO THE UTMOST

Io sono in lutto. Dunque siete pregati di non invadermi la bacheca con sciocchezze…

(video da Al Jazeera English)

 

un commento di Raphael d’Abdon:
Personalmente ho sempre considerato il “Nuovo (???) Sudafrica” un regime fascista, abilmente imbellettato ed incipriato dai media, e celato dietro la sottile maschera della “Rainbow Nation”. L’ho sempre detto e scritto pubblicamente, e in più di un’occasione ho pagato le conseguenze per queste mie posizioni politicamente “poco corrette”. Mi duole constatare che, purtroppo, non stavo parlando a vanvera.
Da oggi in poi chi utilizzerà il termine “democrazia” associato a “Sudafrica” dovrà assumersi la responsabilità politica e morale delle proprie azioni.
Un giorno tristissimo per questo splendido Paese e per il suo martoriato popolo: la mia unica speranza è che questa carneficina “democratica” serva perlomeno ad aprire gli occhi di chi ancora si ostina a non vedere (o far finta di non vedere) ciò che è, da anni, sotto gli occhi di tutti, e che contribuisca finalmente a spostare il dibattito internazionale su questo Paese verso orizzonti di critica più adeguati di quelli attuali. Se mai è esistita una “Rainbow Nation”, oggi abbiamo assistito al suo funerale.
Un triste abbraccio a tutti,
r.

“Le dichiarazioni del ministro delle risorse stamattina erano, ovviamente, agghiaccianti. Assolveva la polizia e accusava i manifestanti (che guadagnano 400 euro al mese) di aver trasgredito la legge e non aver rispettato la prassi sindacale. Ricordo che in Sudafrica il sindacato più potente, il Cosatu, è una delle tre “gambe” dell’ANC (la cooptazione dei sindacati è un’altra caratteristica tipica degli stati fascisti)”.

17 agosto – Donne protestano per la morte dei 34 minatori uccisi dalla polizia in Sudafrica. (Foto: Siphiwe Sibeko)

Comunicato delle mogli, sorelle e figlie dei minatori: “We have joined our husbands in their bid to earn a living wage. We cannot take this thing anymore. We are joining them in their fight; we are the ones who suffer at home because of the peanuts that our husbands earn.”

Traduco: “Siamo insieme ai nostri uomini nel loro tentativo di guadagnarsi un salario di sussistenza. Non possiamo accettare più questa cosa. Li stiamo sostenendo nella loro lotta; noi siamo quelle che da casa soffrono a causa delle noccioline (il salario da fame) con cui vengono retribuiti i nostri mariti”.

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RICEVO UNA POESIA DA RAPHAEL D’ABDON

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walking to school

in marikana
i have seen black children staring
at their fathers’ lifeless bodies
on their way to school.
stale blood clots under their
perfectly polished shoes.
at school
all the teachers were in their place.
cosatu did not call no general strike.
what for?
the english teacher was crying.
the math teacher was drunk, as usual.
the history teacher spoke about the new constitution.
the geography teacher spoke about the richness
of south africa’s soil.
in the nymex
the platinum futures shot up
to unprecedented levels,
still
most kids at lunch break
had no food in their scaff tin.
with empty stomachs
they all sang nkosi sikelel’,
then went back home.
their fathers’ corpses were still there.
just a little colder.

19 august 2012

andando a scuola

a Marikana*
ho visto bambini neri fermarsi a fissare
i corpi senza vita dei loro padri
sulla strada della scuola.grumi di sangue stantio sotto
le loro scarpe perfettamente lucidate.

a scuola
tutti gli insegnanti erano al loro posto.
il COSATU* non aveva indetto alcuno sciopero generale.
e per cosa?

l’insegnante di inglese piangeva.
quello di matematica era ubriaco, come sempre.
quello di storia parlò della nuova costituzione.
l’insegnante di geografia della ricchezza
del suolo sudafricano.

al Nymex*
le quotazioni del platino schizzavano
a livelli senza precedenti,
ma
la maggior parte dei bambini alla pausa del pranzo
non aveva cibo nei cestini.

a stomaco vuoto
tutti insieme hanno cantato Nkosi Sikelel’,*
e poi sono tornati a casa.

i corpi dei loro padri erano ancora lì.
solo un po’ più freddi.

 

19 agosto 2012
(trad. Alberto Masala)

 

*Marikana – luogo della miniera e della strage
*COSATU – centrale governativa dei sindacati
*Nymex – la borsa dei metalli preziosi
*Nkosi Sikelel’ – inno nazionale sudafricano

 

Non basta condannare l’omicidio freddo e violento di Samb Modou e Diop Mor, i due migranti senegalesi uccisi a Firenze.
Non basta sperare che Moustapha Dieng vinca la sua battaglia contro la morte e che gli altri feriti guariscano in fretta.
Non basta esprimere solidarietà alle famiglie dei morti e ai feriti. La solidarietà adesso costa poco e conta ancor meno.
Non siamo di fronte al gesto improvviso di un fascista folle.

Ancora »

Promozione per Mortola, l’uomo dei pestaggi alla Diaz

Tutto è possibile. Anche che un pregiudicato condannato in Appello a 3 anni e 8 mesi (per le violenze alla Diaz) e ad 1 anno e 2 mesi (per induzione alla falsa testimonianza del Questore di Genova che così cambiò la propria versione dei fatti escludendo il coinvolgimento del capo della polizia De Gennaro) sia premiato con una promozione a dirigente.

Ricordate quella montatura delle molotov ritrovate alla Diaz (che erano state portate dagli stessi agenti)?
Ed il teorema che quella scuola fosse la sede dei Black Bloc per giustificare la sanguinosa irruzione e le violenze successive?

Era lui, l’ex capo della DIGOS di Genova, il fantasioso esecutore del massacro. Era lui che comandava le truppe nel blitz di stampo ‘cileno’. Era lui.

Da allora aveva già fatto uno scatto di carriera diventando vice questore a Torino e distinguendosi nella repressione delle proteste anti Tav. Ora Spartaco Mortola è questore di polizia.

2001 – G8 di Genova

Non voglio sottolineare quanto che la cosa sia scandalosa e sfacciatamente insostenibile: affido il commento agli stessi sindacati di polizia. (fonte AGI)

 

l’arte e la letteratura non possono parlare di libertà: mentirebbero come i celebranti che pronunciano abusivamente questa parola

ma devono parlare di liberazione

…rompiamo le linee del controllo
coltiviamo tensioni di liberazione
riprendo qui l’appello dei Wu Ming  e lo sottoscrivo

Se tacessi o mi accodassi all’impeto giustizialista che in questo momento arieggia l’Italia, mi sentirei un verme

Non ho opinioni in proposito alla vicenda Battisti perché la mia vita è sempre stata diametralmente distante dalle questioni della ‘lotta armata’ o della ‘armata’ tout-court… Ho invece forti opinioni su cosa sia l’etica della giustizia: mai mi ha confortato una certezza né un preconcetto.
Sulla questione non saprei cosa dire, dunque mi baso sulla mia propensione a coltivare uno sguardo non prevenuto né giustizialista. Come si diceva una volta per definire un’attitudine alla limpidezza: uno sguardo onesto. 
E se ho un’esigenza, dunque, è quella della chiarezza su anni oscuri, stragi, omicidi e trame in cui lo Stato con i suoi Servizi deviati è certamente il primo attore.

Dato che credo che Battisti NON abbia avuto un giusto ed accurato processo, già tempo fa presi posizione sulla questione. Qui un mio post del 2007 in cui riportavo interventi “fuori dal coro”, e, a mio parere, degni almeno di sollevare dubbi...

Non voglio aggiungere molto rispetto a ciò che ha scritto Lello Voce e che mi trova sostanzialmente d’accordo.

Oggi, dopo l’azione dell’assessore veneto Speranzon, ex-missino/berlusconiano che tenta di interdire i libri dei firmatari dell’appello dalle biblioteche pubbliche della sua provincia, sono certo di una cosa: Battisti non è né mafioso né stragista, dato che ad attaccarlo è uno il cui ex partito ed il cui partito attuale era ed è pieno di conniventi mafiosi e stragisti. (il MSI lombardo-veneto forniva il meglio della manodopera stragista del periodo…)

Detto questo sulle trame, taccio sull’ignoranza e la malafede: si definiscono da soli. Tutto il resto dovrebbero accertarlo i giudici in un’indagine giusta e non forzatamente viziata (come è stato finora).

Per il momento, istintivamente, dichiaro di essere felice del fatto che Battisti non si trovi nelle mani di questi boia.

il link ad un articolo su Carmilla, interessante ed argomentato, che seriamente analizza l’inconsistenza delle accuse a Battisti – nominato d’ufficio (è davvero il caso di dirlo) capro espiatorio con accuse approssimative, discutibili, e mai documentate.

 

Un’orribile operazione che strumentalizza dei bambini è stata messa in piedi da alcuni loschi figuri. Individui senza scrupoli e senza etica, complice la Curia di Bologna (l’Antoniano) che tradizionalmente si caratterizza per la sua attitudine retriva. Nel loro stile operano una forma di pedogamia (erroneamente chiamata pedofilia) su alcune vittime innocenti di quei dogmi cristiani che gli sono stati imposti abusivamente (col battesimo). Cantano in un infame video che altro non è se non l’ultimo appiglio oscurantista di un regime che sta dando i suoi colpi di coda. Dopo aver arruolato invano nani e ballerine, ora decidono di esporre la loro sporca faccia nel tentativo di recuperare il consenso di quei cattolici nauseati dalle ultime miserabili imprese del Capo e dei suoi accoliti
E fin qui, niente da dire: ne hanno facoltà…

Ma l’uso strumentale di quei bambini… QUESTO NO!
Bisognerebbe denunciarli al tribunale dei diritti dell’infanzia.

guardateli: ecco il video infame – e intanto… poveri bambini…

Da sempre registro l’accesso ai miei blogs da parte di funzionari pubblici che, invece di lavorare, si preoccupano di monitorare il sottoscritto tutte le volte che un mio post parla di Governo e Governanti, Ministeri, Militari, Pubbliche Amministrazioni, Israele e Palestina, e così via.
Evidentemente un Pubblico Dipendente, pagato con i nostri soldi, svolge regolarmente questa inutile e dispendiosa funzione.

Non ho niente contro di lui, poveretto. Così gli dicono ed esegue acriticamente. Ma sorvegliare proprio me! un eccesso di zelo che serve solo ad alzarmi lo share degli accessi.

Comunque non gliene voglio, anzi, gli dedico questo affettuoso post giusto per fargli un po’ di compagnia. Voi, miei ventiquattro lettori, non leggetelo:

“Caro Brigadiere, scommetto che non le scrive mai nessuno… sono certo che si annoia a morte… abbia pazienza e pensi che sta maturando la pensione per tornare un giorno al paesello. Che si deve fare per campare!

Cosa troverà in ciò che scrivo? Niente di cattivo né di pericoloso, certo. Al contrario di Lei non impugno armi per profonda convinzione spirituale. Poi, come Lei, io non rubo, non evado le tasse… e come quel vanitoso coglione di D’Annunzio o quel cretino impunito di Marinetti, o come perfino il Ministro Bondi e forse anche Lei stesso, al massimo scrivo poesie. In più le leggo in pubblico… ma ha ragione: è meglio sapere piuttosto che no… Intanto fa bene a portarsi avanti col lavoro: se tornano loro, i fascisti (e a volte si ha proprio l’impressione che siano lì lì… ogni giorno una nuova conquista, così la gente si abitua lentamente, si forma all’idea…), se tornano, dicevo, avrà già selezionato il materiale e si farà tutto più in fretta: epurazioni, confino, carcere… e non oso pensare al peggio a cui la Storia sta piano piano tentando di abituarci anche nel quotidiano (ha presente Genova? Abu Graib? CPT?, Libia?). Ha ragione, non siamo più nel Ventennio: meglio procedere su basi scientifiche.
Vedo la scena, il suo computer sotto il poster dei generali argentini, il bustino di Mussolini sulla scrivania, Pinochet (il Vaticano l’abbia in gloria) sullo sfondo del pc.

Ma ora mi tolga una curiosità: non prova mai schifo sapendo che i suoi ordini discendono da alte disposizioni di delinquenti collusi con le peggiori mafie? Non ha mai un moto di repulsione sapendo che chi dispone in alte sfere è complice delle peggiori stragi (Bologna, Piazza Fontana, Brescia, Italicus… mai trovati i mandanti) degli ultimi 50 anni? Non le fa ribrezzo nemmeno un pochino sapere che i migliori ed i più onesti fra i suoi colleghi (Falcone, Borsellino, gli uomini di scorta…) sono stati trucidati proprio da quel potere da cui riceve ordini e stipendio? Ci pensi ed abbia il coraggio di guardare il mondo con i suoi occhi, non con i loro. Un caro saluto e prometto di tornare a trovarLa. Lei intanto venga quando vuole, la aspetto.”

ecco qui solo alcuni fra gli ultimi accessi da me osservati perché non ho voglia né tempo da perdere a starci dietro

13.04.10 – 15:53:52 – Presidenza del consiglio dei ministri Italia (Chrome 4.x Windows XP)
– post che dice che “IO STO CON EMERGENCY”
– miei post sul viaggio in Iraq

04.05.10 – 15:50:28 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 1.x Windows 2000)
– controllo di routine, continuano i post sul viaggio in Iraq
– beccato post sui finanziamenti dell’Assessorato alla Cultura della Sardegna alla propaganda militare nel vergognoso Salone del Libro di Macomer.

05.05.10 – 14:47:43 – Ministero della giustizia- dip.org.gi.. Italia (Explorer 8 Windows XP)
– il giorno dopo il post viene rivisto insieme a un Superiore per verificare se ci siano gli estremi per il reato di Lesa Maestà.

25.5.10 – 11:05:09 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 3.x Windows XP)
– controllo di routine, continuano i post sul viaggio in Iraq

giugno (visto, ma mi sono scordato di trascriverlo)
– post FB sulla cultura nella scuola e lo zio (sospetto pedofilo) della Gelmini

12.07.10 – 11:34:34 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 3.x Windows XP)
– controllo di routine, petizione per i bambini Rom del Kosovo

11.08.10 – 10:21:17 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 3.x Windows XP)
– post sulla legge Balilla. I sospetti vengono confermati.

Buon lavoro.

ERRATA CORRIGE

per una mia svista, ingannato dal nome (che non ho dato io), non avevo notato che la mini-naja per ora si propone a giovani dai 18 anni – correggo dunque il post con una considerazione: a quando anche i bambini?

C’è da sperare:
nuovi investimenti per la cultura giovanile. 

Su iniziativa di tre ministeri, Economia (Tremonti), Politiche Giovanili (Meloni) e Difesa (La Russa), un mese fa, nel silenzio quasi totale, è stata approvata una legge, il Ddl n. 2096 del 1 aprile 2010, altrimenti detta Legge Balilla. Lo scopo è incoraggiare i giovani a conoscere ed apprezzare la vita militare formandoli alla disciplina delle caserme, alla conoscenza delle gerarchie, ad essere pronti a morire per la patria. Ecco la loro cultura, che distoglie i fondi dallo studio per riversare ben 20 milioni di Euro in questa iniziativa così ‘formativa’ e necessaria durante la quale ai ragazzi insegneranno anche l’uso delle armi.

ed ecco l’articolo tratto da Peacereporter

Al via la mini-naja prevista dalla ‘legge Balilla’ voluta dal ministro La Russa

“Siamo soddisfatti degli esiti che hanno visto i ragazzi impegnarsi oltre i loro limiti personali per non cedere, cementare tra di loro un sano spirito di corpo, e soprattutto recepire i valori e il significato di fare il soldato, il cittadino soldato, valori che oggi, con la sospensione della leva, sono sempre meno diffusi e meno percepiti dalle giovani generazioni”.

Con queste parole d’altri tempi il colonnello Alessandro Pinelli, comandante del 6° reggimento alpini, ha commentato la conclusione delle prove generali del progetto di mini-naja: brevi corsi di formazione militare volontari voluti dal ministro della Difesa Ignazio La Russa per ”rafforzare la conoscenza e la condivisione dei valori promananti dalle forze armate” tra i giovani.

La legge Balilla (Ddl n. 2096) approvata un mese fa come emendamento alla manovra finanziaria, prevede l’avvio, dopo l’estate, di stage di tre settimane per giovani volontari di età compresa tra i 18 e i 30 anni e in possesso di idonei requisiti fisici, morali e di condotta. Costo dell’iniziativa, per i prossimi tre anni: 20 milioni di euro.

”La campagna informativa non è ancora cominciata, ma già sono migliaia e migliaia le domande che arrivano”, ha dichiarato trionfante La Russa alla stampa, spiegando che ”quest’anno si comincia dal 13 settembre, con un corso al quale parteciperanno 1.200 ragazzi e ragazze. Dal 2011 saranno invece 5.000 l’anno”.

Dopo un primo test sperimentale di quindici giorni effettuato lo scorso settembre con 145 ragazzi presso l’85° reggimento addestramento volontari di Verona, a fine luglio – subito dopo l’approvazione della legge – altri 250 giovani volontari hanno indossato la divisa per dieci giorni (previo versamento di cauzione) per le prove generali della mini-naja.

Dopo la ‘vestizione’, avvenuta presso la stessa caserma veronese, 120 ragazzi sono stati inviati al 6° reggimento alpini a San Candido (Bolzano), 90 al Centro addestramento alpino di Aosta e 40 alla scuola di paracadutismo della brigata Folgore di Pisa. Dieci giorni di vita in camerata e di addestramento militare teorico e pratico. Dieci giorni di vita militare a tutti gli effetti.

Le attività previste comprendono, tra l’altro, attività ginniche, marce, corsi di difesa personale e primo soccorso, uso di armi da fuoco individuali (tiro a segno con pistola) e lezioni teoriche su struttura e le funzioni delle forze armate, norme igienico sanitarie per la vita in collettività, procedure di comunicazione radio ed elementi di topografia.

una lettera di Marco Barone

VERGOGNA

l’eroico comportamento dei vigili urbani di Quartu S.Elena (Cagliari): in quattro su un giovane senegalese che ha l’unica colpa di vendere per strada senza licenza e rifiutare di farsi ammanettare

il comune è di centro-sinistra, retto dal sindaco dott. Luigi Ruggeri, dal quale mi aspetto che PORGA PUBBLICHE SCUSE A QUEL RAGAZZO E SOSPENDA I VIGILI PROTAGONISTI DI UN SIMILE ATTO DI VIGLIACCHERIA RAZZISTA

intanto mi chiedo:
se non avessero avuto testimoni, lo avrebbero ucciso come hanno fatto i loro colleghi di Ferrara con Federico Aldrovandi? o pestato a sangue come Emanuel Bonsu a Parma.

Chi li ha assunti? Chi li ha formati? Chi li dirige? Quale concetto hanno dei diritti umani? Che clima pericoloso e paranazista si respira oggi dentro le caserme? 

Trovo che si stia discendendo verso una china insostenibile. L’arroganza di questi delinquenti in divisa va fermata subito e con decisione.