CRISTIANO FONDAMENTALISTA NAZISTA
un vero vikingo: norvegese, biondo, alto, di buona famiglia, tecnologico, conservatore, anti-islamico…

ecco il “musulmano” che secondo i media avrebbe compiuto la strage di Oslo…

riporto qui l’editoriale  – che condivido interamente – di Giovanni Sarubbi su “il dialogo”.

Riguarda la malafede e la vigliaccheria dei nostri media rispetto alla strage di Oslo.


PER LEGGERLO

 

Olbia è un vero laboratorio. Mi diranno che lo ripeto come un mantra, mi diranno che non si può parlare in maniera così indifferenziata di un intero territorio, mi diranno che ovunque esistono le sfumature e le gradazioni…

Rispondo che lo so. Ne sono pienamente consapevole. Ma so anche che il carattere generale di un territorio e dei comportamenti dei suoi abitanti si può e si deve estrarre in base a dati che vengono riconfermati (e a volte accresciuti) nel tempo. E che può essere dedotto analizzando la qualità dei suoi rappresentanti.

Ancora »

 

l’arte e la letteratura non possono parlare di libertà: mentirebbero come i celebranti che pronunciano abusivamente questa parola

ma devono parlare di liberazione

…rompiamo le linee del controllo
coltiviamo tensioni di liberazione
riprendo qui l’appello dei Wu Ming  e lo sottoscrivo

Se tacessi o mi accodassi all’impeto giustizialista che in questo momento arieggia l’Italia, mi sentirei un verme

Non ho opinioni in proposito alla vicenda Battisti perché la mia vita è sempre stata diametralmente distante dalle questioni della ‘lotta armata’ o della ‘armata’ tout-court… Ho invece forti opinioni su cosa sia l’etica della giustizia: mai mi ha confortato una certezza né un preconcetto.
Sulla questione non saprei cosa dire, dunque mi baso sulla mia propensione a coltivare uno sguardo non prevenuto né giustizialista. Come si diceva una volta per definire un’attitudine alla limpidezza: uno sguardo onesto. 
E se ho un’esigenza, dunque, è quella della chiarezza su anni oscuri, stragi, omicidi e trame in cui lo Stato con i suoi Servizi deviati è certamente il primo attore.

Dato che credo che Battisti NON abbia avuto un giusto ed accurato processo, già tempo fa presi posizione sulla questione. Qui un mio post del 2007 in cui riportavo interventi “fuori dal coro”, e, a mio parere, degni almeno di sollevare dubbi...

Non voglio aggiungere molto rispetto a ciò che ha scritto Lello Voce e che mi trova sostanzialmente d’accordo.

Oggi, dopo l’azione dell’assessore veneto Speranzon, ex-missino/berlusconiano che tenta di interdire i libri dei firmatari dell’appello dalle biblioteche pubbliche della sua provincia, sono certo di una cosa: Battisti non è né mafioso né stragista, dato che ad attaccarlo è uno il cui ex partito ed il cui partito attuale era ed è pieno di conniventi mafiosi e stragisti. (il MSI lombardo-veneto forniva il meglio della manodopera stragista del periodo…)

Detto questo sulle trame, taccio sull’ignoranza e la malafede: si definiscono da soli. Tutto il resto dovrebbero accertarlo i giudici in un’indagine giusta e non forzatamente viziata (come è stato finora).

Per il momento, istintivamente, dichiaro di essere felice del fatto che Battisti non si trovi nelle mani di questi boia.

il link ad un articolo su Carmilla, interessante ed argomentato, che seriamente analizza l’inconsistenza delle accuse a Battisti – nominato d’ufficio (è davvero il caso di dirlo) capro espiatorio con accuse approssimative, discutibili, e mai documentate.

Da sempre registro l’accesso ai miei blogs da parte di funzionari pubblici che, invece di lavorare, si preoccupano di monitorare il sottoscritto tutte le volte che un mio post parla di Governo e Governanti, Ministeri, Militari, Pubbliche Amministrazioni, Israele e Palestina, e così via.
Evidentemente un Pubblico Dipendente, pagato con i nostri soldi, svolge regolarmente questa inutile e dispendiosa funzione.

Non ho niente contro di lui, poveretto. Così gli dicono ed esegue acriticamente. Ma sorvegliare proprio me! un eccesso di zelo che serve solo ad alzarmi lo share degli accessi.

Comunque non gliene voglio, anzi, gli dedico questo affettuoso post giusto per fargli un po’ di compagnia. Voi, miei ventiquattro lettori, non leggetelo:

“Caro Brigadiere, scommetto che non le scrive mai nessuno… sono certo che si annoia a morte… abbia pazienza e pensi che sta maturando la pensione per tornare un giorno al paesello. Che si deve fare per campare!

Cosa troverà in ciò che scrivo? Niente di cattivo né di pericoloso, certo. Al contrario di Lei non impugno armi per profonda convinzione spirituale. Poi, come Lei, io non rubo, non evado le tasse… e come quel vanitoso coglione di D’Annunzio o quel cretino impunito di Marinetti, o come perfino il Ministro Bondi e forse anche Lei stesso, al massimo scrivo poesie. In più le leggo in pubblico… ma ha ragione: è meglio sapere piuttosto che no… Intanto fa bene a portarsi avanti col lavoro: se tornano loro, i fascisti (e a volte si ha proprio l’impressione che siano lì lì… ogni giorno una nuova conquista, così la gente si abitua lentamente, si forma all’idea…), se tornano, dicevo, avrà già selezionato il materiale e si farà tutto più in fretta: epurazioni, confino, carcere… e non oso pensare al peggio a cui la Storia sta piano piano tentando di abituarci anche nel quotidiano (ha presente Genova? Abu Graib? CPT?, Libia?). Ha ragione, non siamo più nel Ventennio: meglio procedere su basi scientifiche.
Vedo la scena, il suo computer sotto il poster dei generali argentini, il bustino di Mussolini sulla scrivania, Pinochet (il Vaticano l’abbia in gloria) sullo sfondo del pc.

Ma ora mi tolga una curiosità: non prova mai schifo sapendo che i suoi ordini discendono da alte disposizioni di delinquenti collusi con le peggiori mafie? Non ha mai un moto di repulsione sapendo che chi dispone in alte sfere è complice delle peggiori stragi (Bologna, Piazza Fontana, Brescia, Italicus… mai trovati i mandanti) degli ultimi 50 anni? Non le fa ribrezzo nemmeno un pochino sapere che i migliori ed i più onesti fra i suoi colleghi (Falcone, Borsellino, gli uomini di scorta…) sono stati trucidati proprio da quel potere da cui riceve ordini e stipendio? Ci pensi ed abbia il coraggio di guardare il mondo con i suoi occhi, non con i loro. Un caro saluto e prometto di tornare a trovarLa. Lei intanto venga quando vuole, la aspetto.”

ecco qui solo alcuni fra gli ultimi accessi da me osservati perché non ho voglia né tempo da perdere a starci dietro

13.04.10 – 15:53:52 – Presidenza del consiglio dei ministri Italia (Chrome 4.x Windows XP)
– post che dice che “IO STO CON EMERGENCY”
– miei post sul viaggio in Iraq

04.05.10 – 15:50:28 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 1.x Windows 2000)
– controllo di routine, continuano i post sul viaggio in Iraq
– beccato post sui finanziamenti dell’Assessorato alla Cultura della Sardegna alla propaganda militare nel vergognoso Salone del Libro di Macomer.

05.05.10 – 14:47:43 – Ministero della giustizia- dip.org.gi.. Italia (Explorer 8 Windows XP)
– il giorno dopo il post viene rivisto insieme a un Superiore per verificare se ci siano gli estremi per il reato di Lesa Maestà.

25.5.10 – 11:05:09 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 3.x Windows XP)
– controllo di routine, continuano i post sul viaggio in Iraq

giugno (visto, ma mi sono scordato di trascriverlo)
– post FB sulla cultura nella scuola e lo zio (sospetto pedofilo) della Gelmini

12.07.10 – 11:34:34 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 3.x Windows XP)
– controllo di routine, petizione per i bambini Rom del Kosovo

11.08.10 – 10:21:17 – Ministero dell’interno Italia (Firefox 3.x Windows XP)
– post sulla legge Balilla. I sospetti vengono confermati.

Buon lavoro.

ERRATA CORRIGE

per una mia svista, ingannato dal nome (che non ho dato io), non avevo notato che la mini-naja per ora si propone a giovani dai 18 anni – correggo dunque il post con una considerazione: a quando anche i bambini?

C’è da sperare:
nuovi investimenti per la cultura giovanile. 

Su iniziativa di tre ministeri, Economia (Tremonti), Politiche Giovanili (Meloni) e Difesa (La Russa), un mese fa, nel silenzio quasi totale, è stata approvata una legge, il Ddl n. 2096 del 1 aprile 2010, altrimenti detta Legge Balilla. Lo scopo è incoraggiare i giovani a conoscere ed apprezzare la vita militare formandoli alla disciplina delle caserme, alla conoscenza delle gerarchie, ad essere pronti a morire per la patria. Ecco la loro cultura, che distoglie i fondi dallo studio per riversare ben 20 milioni di Euro in questa iniziativa così ‘formativa’ e necessaria durante la quale ai ragazzi insegneranno anche l’uso delle armi.

ed ecco l’articolo tratto da Peacereporter

Al via la mini-naja prevista dalla ‘legge Balilla’ voluta dal ministro La Russa

“Siamo soddisfatti degli esiti che hanno visto i ragazzi impegnarsi oltre i loro limiti personali per non cedere, cementare tra di loro un sano spirito di corpo, e soprattutto recepire i valori e il significato di fare il soldato, il cittadino soldato, valori che oggi, con la sospensione della leva, sono sempre meno diffusi e meno percepiti dalle giovani generazioni”.

Con queste parole d’altri tempi il colonnello Alessandro Pinelli, comandante del 6° reggimento alpini, ha commentato la conclusione delle prove generali del progetto di mini-naja: brevi corsi di formazione militare volontari voluti dal ministro della Difesa Ignazio La Russa per ”rafforzare la conoscenza e la condivisione dei valori promananti dalle forze armate” tra i giovani.

La legge Balilla (Ddl n. 2096) approvata un mese fa come emendamento alla manovra finanziaria, prevede l’avvio, dopo l’estate, di stage di tre settimane per giovani volontari di età compresa tra i 18 e i 30 anni e in possesso di idonei requisiti fisici, morali e di condotta. Costo dell’iniziativa, per i prossimi tre anni: 20 milioni di euro.

”La campagna informativa non è ancora cominciata, ma già sono migliaia e migliaia le domande che arrivano”, ha dichiarato trionfante La Russa alla stampa, spiegando che ”quest’anno si comincia dal 13 settembre, con un corso al quale parteciperanno 1.200 ragazzi e ragazze. Dal 2011 saranno invece 5.000 l’anno”.

Dopo un primo test sperimentale di quindici giorni effettuato lo scorso settembre con 145 ragazzi presso l’85° reggimento addestramento volontari di Verona, a fine luglio – subito dopo l’approvazione della legge – altri 250 giovani volontari hanno indossato la divisa per dieci giorni (previo versamento di cauzione) per le prove generali della mini-naja.

Dopo la ‘vestizione’, avvenuta presso la stessa caserma veronese, 120 ragazzi sono stati inviati al 6° reggimento alpini a San Candido (Bolzano), 90 al Centro addestramento alpino di Aosta e 40 alla scuola di paracadutismo della brigata Folgore di Pisa. Dieci giorni di vita in camerata e di addestramento militare teorico e pratico. Dieci giorni di vita militare a tutti gli effetti.

Le attività previste comprendono, tra l’altro, attività ginniche, marce, corsi di difesa personale e primo soccorso, uso di armi da fuoco individuali (tiro a segno con pistola) e lezioni teoriche su struttura e le funzioni delle forze armate, norme igienico sanitarie per la vita in collettività, procedure di comunicazione radio ed elementi di topografia.

una lettera di Marco Barone

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La strategia del consenso sta avendo i suoi primi risultati.
Barbies consenzienti ed ascari fedeli, tutti opportunamente decerebrati fin da piccoli, stanno occupando i posti di governo senza colpo ferire. Uno stuolo di parvenant (molti non sono ancora parvenus) dalla faccia impunita si presenta allo sportello dell’accettazione (elettorale) come ci si presenta ad una festa senza invito pensando di farla franca.

E ci riescono in parecchi occupando i posti a sedere nelle cosiddette Istituzioni, che così si riempiono di pericolosi ebeti consenzienti la cui unica attività riconoscibile è quella di procurare denaro e prebende per sé, le proprie famiglie, gli amici, ed altro consenso per il capo. In cambio dell’assenso. A chi? Non è necessario dirlo. Lascio a voi il piacere di indovinare. Ma, sapendo che la domanda non è facile, vi dico che è uno che negli ultimi trent’anni ha fatto affari frequentando personaggi attivi nelle peggiori cosche …

Ma parliamo d’altro….

Uno dei suddetti è stato beccato a fare osservazioni che, in bocca di una persona qualsiasi, potrebbero fruttargli l’epiteto di coglione e verrebbero attribuite alla sua ignoranza, alla miseria interiore, ad una incapacità di pensiero che non va oltre gli slogan preconfezionati, ma che, in bocca ad un amministratore del cui servilismo non abbiamo mai dubitato, diventano gravissime affermazioni.
Also Sprach…
così parla un vile, un vigliacco che, oltre a sputare nel piatto dove razzola, disprezza (e non si sa da quali eccellenze o preziose qualità gli derivi questa presunzione) il popolo a cui dovrebbe rendere conto del proprio operato.
Perché questa invettiva? Perché sono sardo da infinite generazioni e dunque dovrei certamente recare nel mio DNA tutti quei geni di cui il presidente in questione si vergogna. Dunque mi sento profondamente offeso da tanta stupidità.
Comunque, sbollita la rabbia, propongo seriamente che i Sardi, che sono i suoi datori di lavoro e lo retribuiscono, se ancora hanno dignità gli sospendano immediatamente quello stipendio da Presidente della Regione che lui disprezza. Per poi avviare le pratiche del licenziamento.
Meriterebbe che attivassimo una Class Action, un’azione legale collettiva, per chiedergli anche il risarcimento.
non ci sono gli elementi? giudicate voi stessi da questa fortunosa intercettazione che ne smaschera la viltà.
da “la Nuova Sardegna” di giovedì 18 febbraio 2010
 

1º ottobre 2009. Cappellacci viene ascoltato dagli investigatori perché coinvolto in una telefonata altrui. Il presidente è con Denis Verdini, uno dei coordinatori nazionali del Pdl, il partito di Cappellacci. Verdini è al telefono con l’imprenditore Riccardo Fusi: entrambi poi indagati nell’inchiesta sul G8.

– Fusi: …pronto?…
– Verdini: …sei mica a Roma Riccardo?…
– Fusi: …no… sto andando all’inaugurazione dell’Alta Velocità… la Verona-Bologna… quella che s’è fatta noi… sono domattina a Roma io…
– Verdini: …ti passo il presidente della Sardegna… che un amico… quello che tu mi avevi detto che volevi salutare… te lo passo e poi dopo fisso un incontro con lui…
– Fusi: …va bene… lo saluto…

La conversazione prosegue fra Fusi e Cappellacci.

– Cappellacci: …piacere di conoscerti…
– Fusi: …anche a me…
– Cappellacci: …e poi abbiamo un caro amico comune… quindi per la proprietà transitiva… c’abbiamo un’amicizia…
– Fusi: …(ride)… va bene… va bene… te hai anche una bellissima terra quindi…
– Cappellacci: … la più bella d’Italia… non una «bellissima terra», semplicemente… la più bella d’Italia…
– Fusi: …io sono innamorato di quella terra là…
Cappellacci: …(ride)…
Fusi: …un po’ meno dei sardi… ma insomma…
– Cappellacci: guarda… guarda… sfondi una porta aperta… perché ho la consapevolezza del vero grande limite della Sardegna… noi sardi… e quindi… (ride)…
– Fusi: …va bene…
– Cappellacci: …spero di poterti conoscere presto di persona…
– Fusi: …grazie…
– Cappellacci: …ti ripasso Denis…

Eh… sì… purtroppo è vero: non è stata capace di liberarci di lui e dei suoi miserabili compari.
E comunque, se Cappellacci afferma che i sardi sono così… forse ha qualche ragione: infatti l’hanno eletto. Un vero disastro. 

ho trovato un bell’articolo di Giorgio Melis e voglio segnalarlo: il link è qui

Domenica 21 febbraio – 
Volentieri pubblico un intervento di Marcello Fois

Ha perfettamente ragione il dott. Ugo Cappellacci (attuale Governatore della regione Sardegna, nda): il “vero problema della Sardegna sono i sardi”. Tuttavia ha anche torto perché quella frase (“il problema della Sardegna sono i sardi”) è una frase da intellettuale, da scrittore, da opinionista, da sociologo, da editorialista, da tutto, fuorché da amministratore. Insomma l’unico cittadino sardo che non si può permettere di adottare questa formula, ormai persino retorica, è proprio lui. Ora è probabile che, come la maggior parte dei sardi, anche il dottor Cappellacci, abbia dimenticato che, da un anno a questa parte, e, per i prossimi quattro anni, si trova a governare proprio quei cittadini che, secondo lui, sono un problema. E’ possibile che chi è stipendiato per rappresentare, e amministrare, una regione nutra un tale disprezzo per chi l’ha eletto? Non gli è venuto in mente che affermando, anzi confermando, quella che in bocca a un “collega continentale” appare come una sciocchezza, afferma, anzi conferma, di essere egli stesso l’espressione, l’incarnazione, di quella crisi che afferma, anzi conferma? Io la penso esattamente come lui. Penso che se non ci fosse stato un problema di amor proprio dei sardi, il dottor Cappellacci, di certo, non si sarebbe trovato dove si trova. E penso che se davvero il dottor Cappellacci ha capito che il problema della Sardegna siano i sardi, lui, Governatore, cioè primo servitore di quegli stessi sardi, dovrebbe, immediatamente, dimettersi. In questo primo anno alla guida della “regione più bella” sua assenza ha brillato in maniera talmente fulgida da far pensare che non sia frutto di insipienza, come ci piacerebbe, ma, al contrario, di grande sapienza. E pare che questo sia il motivo principale per cui, chino e prono, durante una telefonata con “qualcuno che conta”, il nostro governatore ha potuto dimostrare, con la sua stessa scomparsa, che la Sardegna senza i sardi è molto più bella. Senza i sardi, lui compreso.

Marcello Fois

come il Ku Klux Klan

L’uso del crocefisso, come ci ricorda la storia, è quello di un potere basato sull’arroganza, la violenza e la sopraffazione.

Militarizzato da Costantino, vessillo delle conquiste dei Crociati, simulacro delle torture e i roghi dell’Inquisizione, impugnato nelle scorribande dei conquistadores, paravento delle ricchezze e del potere vaticano fino allo IOR di Marcinkus, brandito dalle dittature più sanguinarie in America Latina, simbolo delle “battaglie cristiane” di tutti i tempi, oggi si vorrebbe che, con questo retaggio, permanesse ancora nei luoghi pubblici e nella scuola.
Un simbolo che gronda sangue e rappresenta l’ingiustizia prima di riuscire ad assumere quella legittima parvenza spirituale che viene negata ed impedita dai suoi stessi utilizzatori finali.Stessi metodi e stesso linguaggio di chi circa 2000 anni fa ha invocato urlando il Crucifige. Sono queste le radici cristiane dell’Europa? Non le nostre di certo. E in tutto ciò Cristo non c’entra di sicuro.

(clicca sulle foto per ingrandire)

Riporto qui il comunicato stampa dello UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) sugli sviluppi in Italia dopo la sentenza dell’Unione Europea.

Gli atei italiani denunciano numerosi episodi persecutori e intimidatori giunti al loro indirizzo dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sull’illegittimità del crocifisso in classe. Tre croci, accompagnate dalla scritta «Cristo», sono state dipinte sulla recinzione della casa della famiglia promotrice dell’azione legale. L’Uaar ha ricevuto messaggi minatori e insulti via mail. Il gruppo Facebook Se stacchi il crocifisso ti stacco le mani ha raggiunto i quindicimila adepti. Crocifissi sono stati appesi sulla porta della sede Uaar di Treviso, insieme alla scritta: «la vostra ragione non cancellerà la nostra tradizione». E ieri, davanti alla sede del partito radicale romano, è esplosa una bomba carta. Come firma, di nuovo un crocifisso. (continua a leggere)

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foto: la Nuova Sardegna
ora la mia Sardegna è così

sarà abbastanza per chi ha acceso il fuoco?

>comunicazione riservata e personale a quei sardi che stanno trasformando la Sardegna in Berlus-colonia.

I sardi esclusi dal governo, ascari sempre più sudditi e fedeli. In particolar modo i parvenus galluresi, l’acquisizione più recente, che sardi non lo sono mai stati troppo. Ma se glielo dici si offendono… Intanto hanno svenduto o regalato la loro terra (che una volta era anche nostra). Come vendersi la madre (che era un po’ anche nostra madre)… e senza fare una piega quando gli cambiavano anche la toponomastica. Come quando si parla degli americani: non tutti, naturalmente – conosco alcuni fra i migliori, quelli più resistenti – ma diciamo che i più si sono radunati lì…

Leggo su l’Altra Voce, in un articolo a firma di Giorgio Melis, arguto e divertente se non fosse dolorosamente tutto vero, che dice: “E’ annunciata una nuova visita pastorale con un grande carico di perline e specchietti (anche per allodole umanizzate) da distribuire ai bravi, pazienti e talora pezzenti buoni selvaggi nuragici. La Sardegna “canile di Arcore” evocato dieci anni fa da Cossiga senior, si è materializzato in tutto il suo splendore servile. Pensare che la dolorosa decisione di Berlusconi di escludere dal giro ministeriale i suoi eletti isolani è maturata domenica alla Certosa”.

Da noi le cose si usa cantarle piuttosto che pronunciarle in comizi. Nella tradizione non esistono le canzoni: solo versi affidati all’interpretazione di chi li coglie. Già altre volte mi è capitato di scrivere sulla questione. Ora voglio lasciare qui due righe con cui, già quattro anni fa, mettevo in guardia quel sardo che orgogliosamente si batte perché la sua terra venga consegnata interamente nelle mani rapaci del più subdolo e pericoloso fra i suoi colonizzatori.
Scrivo in logudorese… magari poi traduco. Per essere cantati devono rimare in una struttura tradizionale. Li raccolga liberamente chi vuole.

Pro unu sardu abistu

Bid’as a Berriscone?
trankillu ke Battista
léat, e si ndhe ríet da ‘e su Cumbentu.

Non li fuet occasione
de si fagher provvista
né paret ki si ponzat pessamentu.

L’asa dadu su votu
e luego l’as connotu.
Creías de b’áer sa parte? De s’apentu
com’iscobio su jogu:
isse su mere e tue…
abbárras piógu!

s’11 ‘e cabidanni de su 2004

Ad un sardo dalla vista lunga.

Hai visto il grande Verro? Molto tranquillamente prende, e dalla Certosa se la ride. Non perde un’occasione per farsi le provviste e non sembra preoccuparsi. Gli hai dato il voto e subito si è scoperto. Credevi di spartire con lui? Ora ti svelo il meccanismo del giochetto: lui è il padrone, e tu… resti un pidocchio!

11 settembre 2004

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finalmente… eccola qui la verità!
da Radio Maria

se vi convince, poi andate a firmare la petizione
ed a leggere qui che è piuttosto interessante



ultim’ora: l’incommensurabile padre Livio ha risposto!