Scuola Diaz, Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi, Giorgiana Masi, Carlo Giuliani, Francesco Lorusso… tanti, e tanti altri ancora sono i nomi di giovani investiti dalla “giustizia”, a volte perfino uccisi, e poi sempre insultati dalle menzogne del potere. Ed ogni volta ci siamo posti queste domande sugli esecutori di questo potere: “Chi li sceglie? Chi li arruola? Chi li istruisce? Chi dice loro che tutto è permesso? Chi li comanda? Chi li autorizza? Chi da loro l’impunità? Conoscono la Costituzione?…”

Dopo la recente manifestazione nazionale degli studenti abbiamo visto ancora una volta come questa odiosa arroganza, violenta e omicida, fascista nel profondo (e non lo affermo come forma di insulto, ma come ulteriore presa di consapevolezza della realtà) abbia sempre dallo Stato ferme coperture e giustificazioni, autorizzazioni e ispirazione. Da tempo sostengo che non viviamo in un sistema democratico – nel quale Demos, il popolo, possa sentirsi rappresentato – ma in un sistema repressivo e distopico in cui ogni diritto viene progressivamente ed inesorabilmente svuotato secondo una strategia precisa, già da molto tempo definita negli schemi della P2. Faccio di ogni erba un fascio? Mescolo politici e golpisti, finanzieri e mafie, sporchi interessi economici e rappresentanti della Repubblica? No, per niente, no… non sono un qualunquista, so distinguere le diverse tensioni negli individui e le differenti gradazioni del potere. Ma non si dica che all’ombra dell’alto senso delle Istituzioni di questo Paese non siano celate trame oscure, connivenze, progetti infami…
Le stragi italiane impunite comunicano certezza di impunità dai vertici alla base di questo Stato che non ha mai saputo rimuovere il fascismo dai propri gangli, anzi, lo ha sempre usato per i lavoretti sporchi.
La Polizia italiana, fin dalla sua formazione e tranne pochi casi isolati, generalmente è finora stata arrogante, grezza, violenta. Chi difende le leggi è una banda di senza-legge, un corpo separato dal popolo al cui servizio dovrebbe stare. Ma così è stata voluta e strutturata fin dal dopoguerra. E non ha mai abbandonato il modello ereditato dalle squadracce precedenti. I morti di Portella della Ginestra, Reggio Emilia, Avola, Battipaglia… La vigliaccheria è il parametro, la menzogna il sistema. Finché così sarà chi li arruola, li educa, li protegge. Ne sono stato tante volte testimone oculare: questo ho visto e racconto. E se non lo facessi mi sentirei a mia volta travolto e inserito nella spirale di vigliacca connivenza che è segno distintivo delle nostre Istituzioni, di quelle forme democratiche nelle quali ci chiedono di credere, di avere fiducia.

Detto ciò, ora sarebbe sano e indicativo di speranza che il guardasigilli Severino trovasse i colpevoli per  punirli adeguatamente, o, in alternativa, si dimettesse, dato che dal suo ministero stati sparati quei lacrimogeni. Troverei altrettanto serio ed utile che il Ministro Cancellieri smettesse di avallare ipotesi assurde ed evidentemente sfacciate come quella del Questore di Roma.
O pensa che ci crediamo davvero? Che tacciamo?

Non ho ancora spento il cervello e mi auguro di non farlo fino al giorno in cui mi dissolverò nella grande nebbia eterna della morte. Credo che questa tensione sia, nella miseria della mia piccola persona, ultimo baluardo dell’idea di un mondo differente in cui domini la giustizia sociale. E che, insieme a tutti coloro che la trasportano anche più degnamente di me, sia un vero patrimonio dell’Umanità: coincidere con il proprio essere umani senza vergogna è la resistenza di cui siamo dotati.
Conservo ad oltranza uno sguardo pacifico sul mondo. Dunque, credendo possibile il riscatto etico e spirituale di ogni individuo, chiedo gentilmente a Voi, che ricoprite incarichi istituzionali, di imboccare quel percorso di giustizia che comincia proprio col provare vergogna.

tutti i video e le immagini sono stati pubblicati da La Repubblica

i lacrimogeni

le incredibili dichiarazioni del Questore di Roma

le gentilezze dei poliziotti

ps: prima delle manifestazioni dell’altro giorno, il 26 ottobre 2012, avevo scritto un testo poetico sovrapponendo due poesie di Pier Paolo Pasolini per continuare il dialogo intrapreso quando riscrissi le Ceneri di Gramsci – si tratta della Ballata delle Madri e di Il Pci ai giovani!! – Non voglio invadere questo spazio, ma lo spedirò in formato PDF a chiunque me ne farà gentilmente richiesta per mail.

– – – – – – – – – – – – –

ECCO COSA SUCCEDE ALCUNE ORE DOPO LA MANIFESTAZIONE:

Pestaggio dopo gli scontri fra polizia e manifestanti di mercoledì scorso sul Lungotevere. Uno dei ragazzi è riuscito a videoregistrare parte del parapiglia mentre lo stavano picchiando: “Nel quartiere ebraico non ci dovete entrare. Potete andare a fare casino per tutta Roma, ma se entrate qui dentro siete morti”. E giù botte. La ricostruzione dei ragazzi: “Sembravano agenti in borghese, ma alcuni avevano la kippah”.

vedi qui il video
e leggi l’articolo su Il Fatto quotidiano

Ministro Cancellieri, dunque? Volendo, non dovrebbe essere difficile individuarli e sbatterli fuori dalla polizia… ma forse le sue sono solo chiacchiere… sa che i criminali di Genova sono ancora in servizio…?

– – – – – – – – – – – – –  22 novembre  – – – – – – – – – – – – –

Ecco la risposta del ministro Cancellieri: piena approvazione dell’operato del Viminale, fare quadrato intorno alle scelte del Governo, applicare misure ancora più dure per chi manifesta – non una sola parola sulle violenze della polizia – sentitela…