Alfabeto di strade (e altre vite) va in ristampa.

Esaurito a un anno dalla sua uscita.
È un bel risultato per un libro di poesia nell’Italia di oggi…
La poesia non vende? Nessuno legge più poesia?
Questo libro sta mostrando il contrario…

Grazie a chi l’ha acquistato e sostenuto. Grazie.

 

– notizie sul libro
– alcune recensioni
– intervista su Tiscali.it di Cristiano Sanna Martini

Alfabeto di strade (e altre vite) è pubblicato dalle Edizioni Maestrale

Ringrazio Monica Mureddu per questo filmato sul sito di Sardinia Innovation al festival Isola delle storie di Gavoi.


questo post sul blog di Andrea Pomella mi ha sorpreso, commosso e un po’ imbarazzato

e sono sorpreso, imbarazzato, commosso… anche per la qualità dei commenti

grazie ad Andrea
grazie a tutti

intervista radiofonica sul libro
a cura di Serena Schiffini in

 

 

recensioni ad Alfabeto di strade

Marco Tarozzi su il Domani, ed. bolognese di la Stampa
Marcello Fois su La Nuova Sardegna
Daniele Barbieri su Piazza Grande
Daniele Barbieri su L’Unione Sarda
Matteo Chiavarone su Ghigliottina.it
Maria Luisa Vezzali su La Repubblica
Barbara Gozzi su: The Populi, – – Malicuvata, – – La Tela Sonora – – Agoravox
Giovanni Nuscis su La poesia e lo spirito

prima ristampa: ecco un’intervista di Cristiano Sanna Martini su Tiscali.it

Alfabeto di strade (e altre vite) a cura di Giancarlo Porcu è uscito per il Maestrale.
La prefazione è di Alberto Bertoni, la Nota all’edizione e sulle rime sarde è di Giancarlo Porcu.
La selezione, che offre un panorama sulla mia scrittura negli anni, è divisa in due sezioni e cinque parti:

LIBRETTI
un paio di libretti ormai introvabili. Fra tutti, quelli di sorte più fortunata, come Taliban, uscito anche in edizione statunitense e francese, o Nella casa del boia (In the executioner’s house), uscito finora solo negli USA. Ambedue hanno l’introduzione di Jack Hirschman.

ALFABETO DI STRADE
– la leggerezza [1987-1993, 12 testi] di venti o trent’anni fa… cercando coraggio.
– il ritmo [1985-2004, 12 testi] della poesia di strada, quando ancora rifiutavo la pubblicazione su carta… e si creda che non è facile per me vedere linearizzato ciò che è stato concepito come canto, voce, fino alla percussione… ho davvero compiuto uno sforzo di coercizione.
– il condominio [8 testi], un dialogo infinito colto allo stato attuale: il più facile da scegliere perché evidentemente generato già nella stesura cartacea.
a tenore [9 testi], canti in sardo, prevalentemente d’occasione, che nella loro forma tradizionale mostrano quale sia la mia vera formazione prescolastica: la grande eredità della poesia sarda cantata, quella che rende conto immediatamente ai propri ascoltatori, e nella quale sono stato allevato naturalmente fin da bambino: infatti è il sardo la mia prima lingua.

C’è anche una Nota dell’autore da cui riporto uno stralcio:

Dovevo scegliere. E, malgrado me stesso, ho scelto. Queste poesie e non altre… anzi, più che scelto, ho lasciato che sopravvivessero al loro naturale e congenito superamento. Un gesto che rasenta la generosità, dato che non insisto nell’amare ad oltranza ciò che scrivo.
Senza zappa sui piedi: ho serena consapevolezza che la scrittura, almeno la mia, sia una propaggine, un sunto di esistenza… di esistenze, che velocemente sa distaccarsi dalle miserie del corpo che l’ha provocata. Non ne soffro: sono fermamente convinto che l’unica cosa buona sia quella che ancora non ho scritto. E cerco di conservare questa tensione che forse mi permetterà di continuare a cercare finché vivo. Non rinnego niente, ma sono già oltre da subito: la santificazione appartiene a coloro che fanno della poesia una forma di realizzazione o di rappresentazione. Io ne faccio necessità e strumento per praticare autonomia interiore, coltivarne la tensione, poterla testimoniare, e non essere punito per questo.
Penso che le fasi della poesia siano quattro, e non abbiano necessariamente una corrispondenza anagrafica: l’infanzia, in cui ci entusiasmiamo ricopiandone i colori; l’adolescenza, in cui dobbiamo affermare l’essere siglando le nostre tags sull’anima; la maturità, in cui la forma ci incanta. La più pericolosa, quella che agita lo spettro della fama… e sappiamo bene che la fama è un cecchino che tira sul narciso, un terreno dove i più cadono e ne muoiono annoiandoci con la loro morte; e finalmente l’oltre, l’età della scrittura senza età, quella che non può parlare in nostro nome. È a questa che ci rivolgiamo, in questa possiamo celebrare la festa dell’alleggerimento dall’io, dove i poeti che ci hanno preceduti ci stanno già osservando.

Ho riscritto Le ceneri di Gramsci per fare un resoconto a Pasolini con uno sguardo attuale.

Non mi paragono né mi sostituisco a lui.
Ho soltanto ricalcato il suo poema utilizzandone la struttura metrica e ritmica, citando anche, ma non tanto… perché la scrittura mi ha preso la mano.

È il mio punto di vista, oggi, a 53 anni dalle Ceneri di Gramsci.

Non mi preoccupa l’approvazione o la disapprovazione, il consenso o il dissenso, che susciterà questo scritto.

Spero invece che serva almeno da stimolo per leggere, o rileggere, uno dei testi poetici più significativi di Pier Paolo Pasolini.

scarica

Le ceneri di Gramsci
di Pier Paolo Pasolini

 


un contratto editoriale mi vincola a non poter più fornire il mio testo
Non è la nostra aria“… ma se vuoi contattarmi…

per leggere lo scritto di Francesca Falchi (che ringrazio…) scarica Soliana n.2 – febbraio 2008

(aprile 2001)
avevo letto dei divieti sulle donne afghane
la cosa mi ha toccato molto
come sostenerle?
faccio un libro – lo porto in concerto – vendo il libro – mando i soldi
e intanto la questione circola, si diffonde…

ITALIA
esce Taliban vende più di 700 copie in un mese e mezzo

USA
cadono le torri gemelle
Taliban va negli USA con traduzione di Jack Hirschman e Raffaella Marzano
grazie al grande lavoro di Jack e l’aiuto di Ferlinghetti, si vendono tutti (non so quanti)
il testo viene sceneggiato in radio

AFGHANISTAN
le donne aghane del RAWA cominciano a ricevere un po’ di soldi
un giorno arriva una telefonata
era una signora (Mahmuda) che aveva rintracciato l’indirizzo tramite City Lights
mi ringrazia e dice che per l’8 marzo le donne avrebbero letto i miei testi in pubblico nel campo profughi di Quetta in Pakistan – questo, come si può intuire, mi commuove profondamente e mi emoziona.


un contratto editoriale mi vincola al non poter più fornire qui il testo di TALIBAN italiano come ho sempre fatto in precedenza
contattami per averne un estratto…

la foto di copertina è di Fabiola Ledda: Mostar, la pulizia etnica sulle donne musulmane in Bosnia.

edizioni ETL – ISBN 88-900770-0-x

 

 

 

FRANCIA (2003)

Taliban, tradotto da Ambre Murard con postfazione di Serge Pey, esce per le éditions-n&b con una copertina hard di pessimo gusto

non so quante copie abbia venduto e se l’editore stia mandando soldi alle donne… ma credo sia un gioco sporco, visto che non manda notizie né danaro…

– viene messo in scena in recital (a Limoges)

ISSN 1275-224X – ISBN 2-911241-30-4
Parution : 2003 – Prix : 11

télécharger TALIBAN en français

 

 

ITALIA/USA (2007)

grazie a suoninversi e Thanitart esce la seconda edizione in occasione delle mie letture di luglio 2007 a San Francisco (info)

download TALIBAN USA

 

 

 

Marie-José Hoyet – Pagine
Massimiliano Salvatori – Piazza Grande
Silvana Fracasso – Carta
Giancarlo Porcu – La grotta della vipera
Il Secolo XIX
Silvia Tessitore – Rubicondor On Line
Roberto Dall’Olio – Terra di nessuno
Elisabetta Marino – Boca Raton Paper
le libraire.com

 

USA (2014)

Taliban non finisce mai… mentre ero sotto la doccia suona il corriere con i pacchi delle copie del libro appena ristampato negli USA da Marimbo. I libri erano imballati con una copia accartocciata del 31 dicembre 2013 del San Francisco Chronicle and Bay Area, così posso anche leggermi un po’ di notizie da laggiù…

nel retro c’è scritto:

  “To give voice to words is of Sardinian essence. And Masala has always allowed that essence to be essential to the way he looks at life and expresses himself. Thus, combining Sardinian esprit, Italian bril­liance and a culturally political awareness at home and abroad, it’s little wonder he should have chosen to engage the situation involving the Taliban. The prohibitions that precede each of the 32 short poems read like a litany of horrible decrees. The poems which follow each prohibition are almost dialectic responses to the decrees, whether in fear of them, or submission or resistance to them.”
–  Jack Hirschman from the Introduction


TALIBAN, The 32 Precepts for the Women

translated by Jack Hirschman with Raffaella Marzano

ISBN 1-930903-78-2,   978-1-930903-78-4
$
14

manifesto per il tavolo poetico del social forum di bologna
manifeste pour la table poétique du social forum de bologne
manifiesto por la mesa poética del social forum de boloña
manifest per la taula poètica del bologna social forum

italiano – français – castellano – català

 

cover by Agneta Falk

 

lettera/poema, indirizzata a Bush prima che iniziasse la seconda guerra del Golfo, uscita soltanto negli USA con traduzione di Jack Hirschman

CC. Marimbo press
PO Box 933 – Berkeley, CA 94701-0933
ISBN 1-930903-17-0

 

un contratto editoriale vincola a non poter più fornire il testo italiano (che ora è contenuto in Alfabeto di strade) – contattami se vuoi averne un estratto…

In the Executioner’s House (in english)

 

 

 

 

 

l’ex Governatore della California.