
Con Laura eravamo nella hall del suo albergo al centro di Roma, poco prima di andare al Campidoglio dove gli avrebbero concesso la cittadinanza onoraria. Aspettavamo che venissero a prenderlo. Io stavo in un angolo col muso lungo e soprappensiero, preda dei miei problemi di coscienza. Avevano appena eletto Gianni Alemanno a sindaco di Roma, il quale ereditava dalla precedente amministrazione Veltroni le pratiche già in corso. Fra queste, appunto, la cittadinanza a Ferlinghetti.
Bei pensieri, Alberto. Bella vita, la vostra.
Franco, per quel che ne so, anche la tua è una vita bella… ti abbraccio.
Il tuo ricordo, per il filtro magico dell’amicizia che dirama più luce di quanta se ne possa, se ne sappia dire, porta una gioia viva di primizia lì dove trema il labbro, esita il respiro. Grazie Alberto.
Grazie Gabriele. Di aver letto.
Grazie Alberto
grazie Fabio per aver letto.
Bravo Alberto grazie!
a te grazie.
Grazie Alberto per aver condiviso questa bella testimonianza di vita ma anche di un mondo, che man mano scompare, il cui lievito di liberta’ viene ucciso dall’individualismo e dall’ egoismo che impera in ogni angolo di società. Muore Ferlinghetti ma tristemente moriamo anche noi.
Bruno, grazie a te. Ma forse non è come dici: penso che l’individualismo e l’egoismo siano da sempre altrettanto presenti nella società. Oggi come allora e in tutti i tempi. Siamo noi che, invecchiando, diventiamo più fragili e più stanchi, con meno forza per lottare. Ma possiamo riconvertire la lotta in pensiero e memoria. Proprio come faceva Ferlinghetti.
Bellissime vibrazioni, Alberto.
Io non mi azzardai a disturbarlo, quella volta alla libreria. Ma presi un’auto a noleggio il giorno dopo e attraversai la loro America, per andare a dire grazie a Jack sulla sua tomba, a Lowell
Sempre stato così. I sentimenti dentro, ma Monsanto avrei davvero voluto ascoltarlo. Farmi raccontare quelle vite intense.
Grazie. Ti abbraccio.
grazie a te, Marco! E davvero contento di sentirti.
Fantastica testimonianza sulla leggerezza integra, grazie.
grazie a te
Moriremo anche noi, magari da centenari, il nostro futuro è ancora bambino! Un forte abbraccio Alberto!
ho sprecato troppo per poter arrivare ai cento – a te invece ti vedo bene nonostante tuo figlio dicesse che sei mezzo morto… probabilmente ci arriverai solo con l’altra metà – e ti abbraccio anch’io …
…leggo solo ora, Alberto,
e non posso che ringraziarti, anch’io, per questo bellissimo ricordo.
Un abbraccio.
grazie Gualtiero.
Ero ospite a casa tua quando mi raccontavi queste storie le ricordo ancora, con la stessa passione con la stessa lucidità con la stessa dignità …. vorrei solo aggiungere un ricordo che mi è venuto in mente mentre leggevo il ricordo del tuo amico e maestro …… la tua sincera amicizia con un carabiniere in paese …. mi ricordo quando ti eri confidato con me ….non ho mai avuto amico una carabiniere … un abbraccio
un abbraccio a te, Sandro